Equinozio d’autunno e il mito di Persefone

Dante_Gabriel_Rossetti_-_ProserpineQuesta non è una registrazione delle “piccole lezioni di mitologia” che ho registrato al Blumen nell’estate del 2012; le lezioni si sono ripetute anche quest’anno, ma per l’ultima, quella che sancisce la fine dell’Estate hanno pensato di aggiungere qualcosa di nuovo, così mi hanno chiesto di parlare del mito di Persefone. Ho cominciato ad illustrare piccoli dati su cos’è un equinozio:
“L’equinozio è il giorno in cui i raggi del sole sono perpendicolari sia all’asse di rotazione della terra che all’equatore, cioè quando tutta la parte della Terra esposta al Sole è illuminata allo stesso modo. E’ un giorno decisamente democratico! L’equinozio astronomico è sempre e solo in un particolare istante e non il giorno intero, ovviamente.
Vi racconterò come nella nostra amata mitologia esso è il momento del ritorno di Persefone da Ade e del dolore di Demetra.
Il nome della giovane in realtà è Kore, una fanciullina bellissima attratta da un narciso nero nell’erba; nel raccoglierlo la terra si apre sotto i suoi piedi ed appare un carro d’oro trainato da cavalli neri; l’auriga rapisce la fanciulla e la porta sotto terra nel regno di Ade, il terzo dei figli di Crono signore del mondo Infero, con la testa rivolta indietro perchè non si potesse contemplarlo  scomparendo nell’invisibilità. Egli la ama e per questo la conquista e la rende regina degli Inferi col nome di Persefone. Nel frattempo la madre Demetra, disperata, invoca il ritorno della fanciulla tra le sue braccia, ma nessuno ascolta la sua preghiera. Ella si vendica non permettendo più che la terra produca messi finchè Zeus, attraverso l’intermediazione di Hermes, cerca di convincere Ade a lasciarla andare. Ade ama Persefone, come lei ha imparato ad amare Ade, e le parla amorevolmente chiedendole di tornare dalla madre disperata; Persefone accetta, ma nel saluto lui le dona un melograno dicendole che se ne avesse mangiato, sarebbe ritornata dal suo sposo per sei mesi all’anno. Lei accetta e malgia i semi”
La signora Cocoscia Nella piangeva senza pudore, gli altri han fatto finta di niente.
Il maestro Tigella è intervenuto dicendoci che “il mito ci insegna come nell’antichità non si avesse paura del regno dei morti, anzi, ci si conviveva. E’ un mito rivoluzionario, come l’equinozio, proprio per noi per i quali la morte è diventata un tabù da esorcizzare. E’ l’inizio del tempo della riflessione.”
L’ambiente si era come calmato, il furore dell’estate e i suoi calori si stavano spegnendo in quel senso di addio. La nonna ha gettato acqua tiepida sul fuoco:
“Quest’anno 2013 l’Equinozio d’Autunno avverrà il giorno 22 settembre. La cosa migliore è adornare la casa con qualche oggetto che abbia intrappolato il sole dell’Estate. La frutta, di cui settembre e ottobre sono ricchi, è gravida di energia, l’energia vitale che ci permette la vita, e se ve lo dico io che sono davvero vecchia, fidatevi. Nutriamoci dei frutti e dei vegetali che l’estate ci ha donato, che facciano da riserva per l’inverno. Controlliamo e facciamo un bilancio di quello che ci siamo ripromessi nell’anno trascorso e, conoscendo le nostre possibilità, progettiamo per l’anno a venire. Raccogliamoci in noi stessi per poter, a quelli di noi a cui sarà data la possibilità di farlo, di rimetterci in moto all’equinozio di primavera”
A quel punto forse stava per commuoversi anche lei, ma si è subito ripresa:
“Grazie amici, per noi che non ce ne siamo andati verso lidi ameni, è stata una bellissima estate, vi ringrazio del bel tempo che abbiamo passato insieme. Grazie ancora.”