Venere pre-Olimpica

Sandro_Botticelli_-_La_nascita_di_Venere_-_Google_Art_Project_-_editedIl pubblico per questa sessione era particolarmente numeroso nel fresco androne interrato del Blumen e tutti si erano impegnati a rileggere la fotocopia che così narrava:
Venere ci dice che per stare bene dobbiamo assaporare la vita e le cose belle che essa ci offre, arte, relazioni, condivisione, conoscenza. Si trova in tre segni zodiacali: Toro (dà valore al piacere dei sensi, alla bellezza estetica, alla libido), Cancro (cerca nei valori famigliari la bellezza della intimità, il piacere di nutrire e di essere nutrita) e Bilancia (il senso estetico formale, cerebrale). Venere è un archetipo, espressione del piacere e della seduzione, non per conquistare l’altro ma per amore di sé.
Mito: quello più comunemente tramandato ce lo narra Esiodo.
Urano, il dio Cielo, si accoppiava ogni notte con la sua sposa, Terra, la dea Gea, con la quale aveva generato numerosi figli, ma era geloso di loro ed a un certo punto decise di eliminare i nuovi nati nascondendoli con gioia malvagia nella cavità della terra; Gea, costernata da tal comportamento, trasse dalle sue viscere il potente acciaio, costruì una falce e istigò i figli; il più giovane di tutti, Crono, si fece carico di concretizzare lo stratagemma da lei ideato. Così fu: durante l’amplesso dei genitori, il giovane recise il membro del padre con l’enorme falce e lo gettò dietro le spalle e poi in mare (un brivido a stento soffocato spirò tra il pubblico maschile). Attorno alla pelle del membro del dio si formò una schiuma bianca, aphros, da cui si formò e crebbe una bella fanciulla. La prima storia d’amore per Afrodite accade già in mare ed è legata ad una conchiglia: nell’acqua più pura e trasparente sulla roccia, sotto la superficie del mare, si trovava una piccola e bellissima conchiglia di nome Nerite, unico figlio di Nereo. Era il più bello tra gli dei e tra gli uomini. Quando viaggiava col suo carro sopra le onde era l’alter ego di Fetonte nel cielo, il bellissimo figlio di Elio che gli rubò il carro di fuoco. Nerite fu l’amante felice di Afrodite e quando lei, per volere del Fato, dovette essere accolta tra gli Olimpici, volle portare con sé il suo amico, ma egli preferì la vita nel mare con le sorelle, i fratelli e i suoi genitori (altro mormorio di disapprovazione, prevalentemente dal pubblico maschile, almeno così appare dalla registrazione); Afrodite gli voleva donare le ali ma egli non le volle, e la dea lo trasformò in conchiglia (a quel punto il “ben gli sta!” di Gargoglia si eleva alto sull’assemblea).
Venere, ormai dea a tutti gli effetti, scelse come compagno e servitore il dio dell’amore, Eros, a cui, finalmente, riuscì ad affibbiare le ali e questi se le tenne (risolini compiaciuti bi-partisan).
Venere nuotò fino a Citera (secondo un altro racconto sarebbe nata da una conchiglia e con essa sarebbe approdata a Citera) e poi si diresse a Cipro (dove più tardi furono costruiti i santuari più potenti e antichi a lei dedicati) e lì, bella e pudica, uscì dall’acqua mentre, sotto i suoi piedi, cresceva erbetta fresca; fu chiamata dagli dei e dagli uomini Afrodite perchè nata dalla schiuma. La storia olimpica della dea Venere ve la racconterò la prossima volta.”
La dottoressa Mongiardini che aveva fatto Medicina ma voleva diventare biologa marina, prese la parola senza essersi prenotata: “Ci potremmo chiedere come mai Nerite abbia potuto rifiutare, di fronte all’offerta di vivere tra gli dei, equipaggiato di ali e nientemeno che con la dea Venere; ecco che ci viene incontro una tarda versione che riporta Nerite come amante di Poseidone dio del mare… Cypraea Eglantina è la conchiglietta di mare che mi ricorda Nerite; gli indigeni la usavano per fare un po’ di educazione sessuale, ai loro ragazzi, mostrandola loro, dicevano. “questa è la donna che vi morde il pisello”… risatina sadica della stessa.
“Eh ma basta, ve lo devo dire, mi sto sentendo un pò a disagio a parlare di ste cose, io vi posso dire che da questo punto di vista non ho mai avuto problemi…” subentrò Gargoglia.
“Cosa vorrebbe dire, quali problemi e di che disagio parla?” gli chiese la Ferrante.
“Oh ma insomma non posso dire proprio tutto… sto Nerite era un omosessuale e non lo aveva detto a nessuno e faceva il doppio gioco… ma non si può prendere in giro una bella ragazza così, è un delitto” continua lui.
“Si tratta di un sequestro di persona con plagio” irruppe Bussi.
“Uno così che tiene impegnata una bellezza del genere, non ce n’è per nessun altro… normale” confermò arrabbiato e più rosso del solito Commestini mentre sua moglie lo fulminava con lo sguardo.
A quel punto la nonna intervenne: “per favore non trasformiamo un evento di alta bellezza in una banale discussione sulla omosessualità di nuovo”.
“Giusto, ci sta pensando intensamente il parlamento… noi che tanto non ci paga nessuno…. nel frattempo pensiamo a cose serie, ” questo è il succo di quello che si captava dalla registrazione tra il brusio generalizzato quando la registrazione si è interrotta.